Non mi piace l'arte contemporanea, ma George Brecht è una delle eccezioni |
Momenti di pausa nel museo Reina Sofia. I musei mi hanno sempre emozionata, di quell'emozione triste che caratterizza gli artisti.
"Ci sono talmente tante cose sbagliate e difficili a questo mondo. Perchè l'amore deve essere una di queste? Dovrebbe essere tutto semplice, e senza sfide. Ma se fosse così, il nostro spiriro umano non sarebbe appagato. Ci trasciniamo impunemente verso quello che non abbiamo, che non possiamo e non dobbiamo avere, scalciamo, pestiamo i piedi quando non lo otteniamo.
È questo che ci rende splendidi. Il non abbandonare mai, nemmeno di fronte alle cause perse. Splendidi, sì, ma infelici.
E siamo noi. Che reduci da molteplici abbandoni impazziamo quando ci regalano affetto. E vorremmo legare i nostri cuori con del filo spinato, affinchè anche quando lo stare vicini fa male, il solo tentare di allontanarci ci faccia soffrire di più.
Abbiamo i batti del cuore più forti del mondo, che ci scuotono il corpo intero, e balliamo al loro ritmo. Abbiamo occhi pieni di questa infelicità che ci nuota nelle iridi. Fa capolino, ma si nasconde quando qualcuno vuole sbirciare. Sulle labbra abbiamo il sapore degli scogli contro cui ci hanno lanciati, e in gola la sabbia che ci soffoca ancora mentre cerchiamo di tornare a riva.
Abbiamo mani di carta che bruciano al tatto e vene che pulsano di voglie proibite.
Splendidi e infelici. Con anni di amore negato da donare, ma nessuno coraggioso abbastanza da prendere il male con il bene."
A prestissimo, il resoconto di questo weekend madrileño :)
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