lunedì 21 febbraio 2011

Riportami indietro nel tempo dov'ero

Pubblicato da Unknown alle 19:48
 «ricordami chi sono, chi sono davvero»

Ti sciolgo da ogni impegno
e ti lascio solo a contemplare questo
enorme silenzio che ci divide.
Un silenzio fatto di parole non dette,
intrappolate tra i denti per la paura.
La paura di non essere capiti
e quella di non capire.
E' lì che stanno quei momenti,
nel silenzio
dove tutte le cose che lottano per uscire
trovano la via e  inascoltate gridano 
a gran voce la loro verità ignota.
E' nel silenzio che comincia la fine
e nell'urlo soffocato delle 
confessioni
è lì che finisce
tutto ciò che è nostro.

Questi miei soliti schizzi in versi stanno perdendo la loro efficacia, credo. So però che è colpa di Bridget se sto ripensando a ciò che ho passato, a quello che mi sta capitando ora e a come supererò tutti gli ostacoli.
Rileggere questo bellissimo libro, seppure romanzo rosa ma con qualche punta amara e cinica, mi sta riaprendo la mente.
Mi ricordo che anche la prima volta che lo lessi mi ritrovai molto in Bridget. E così ogni volta che rivedo il film. E' come se con le sue azioni, le sue paranoie e le sue paure, ma anche con tutta la volontà che ci mette in ogni cosa che fa, mi ricordasse chi sono davvero. Senza finzioni.
E ogni volta che succede, vorrei veramente esistesse un Mark Darcy anche per me, che abbia il fascino di Colin Firth e l'anima un po' antica, che sia impacciato nelle cose che fa, soprattutto di fronte a me..
Ma sì, per elencare le qualità del mio tipo ideale userò un altro post..

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