martedì 8 maggio 2012

Fenomeno Moccia #1 Sindaco di "bella" presenza

Pubblicato da Unknown alle 17:32
chissà se poi, ha davvero una coscienza»

È stato un colpo al cuore. Questa mattina, in pausa almuerzo, scorrevano sul mio cellulare le news importanti dall'Italia. D'un tratto, lo shock. Moccia, il nostro amato scrittore di romanzi rosa per giovani meretrici, è diventato sindaco. Una carica importante, anche per un paesotto di 300 anime come Rosello. Quasi il 90% della "popolazione" ha voluto il caro allevatore di ragazze dalla facile apertura cosciale a capo della città.

C'è da chiedersi se in questo paese la gente la g'ha tute le fassine al cuert, e io dico di no. Non hanno scelto una persona politicamente adeguata. È uno scrittore che narra di sesso e situazioni assolutamente credibili e reali tra gli adolescenti di Roma. Hanno scelto una persona che ritiene il lavoro di sindaco un lavoro facile, perchè ciò che importa veramente è avere delle buone idee.
Di per sè non è l'apice che il genere umano abbia raggiunto, dal momento che Cicciolina è stata in parlamento.
La cosa che mi fa tremare anche le ciglia è che stiamo dando potere e credibilità a chi non ha fatto nulla per metirarle. 

Non mi stupisce che Moccia nel '92 non avesse trovato nessuna casa editrice che lo pubblicasse. Il suo successo se lo è comprato, ed è una cosa, a mio avviso, inammissibile. È vero, le grandi case editrici sono irraggiungibili per gli scrittori emergenti, ma nessuno si aspetta di vedere il proprio lavoro edito da Feltrinelli al primo colpo. Esistono aziende minori e, se il tuo lavoro merita, qualcuno se ne accorgerà. Autofinanziare la propria pubblicazione è da superficiali, ma evidentemente, "Tre metri sopra il cielo" non era poi questa gran cosa. E, sinceramente, non lo è tutt'ora.

Abbiamo un sindaco che "se potesse scriverebbe un libro anche su cosa mangia la mattina mentre guarda spensierato gli uccellini fuori dalla finestra"[cit.] e impreziosirebbe il tutto con gesti di vero amore, quali legare lucchetti ai raggi della bici di inermi sconosciuti.

Non provo alcuna stima per Moccia, nè come scrittore, nè come uomo. L'artista ha il potere di inviare messaggi al pubblico, e un autore che trova il suo pubblico nei ragazzini tra i 10 e i 18 anni (a dir tanto) dovrebbe prendere più sul serio il proprio ruolo. In quanto messaggero hai delle responsabilità. Non puoi insegnare ai tredicenni che i tredicenni di Roma vanno in giro a far sesso e non pensano ad altro. Probabilmente è vero, ma abbi un po' di coscienza, e fanne una critica non un modello di vita da seguire.
"100 colpi di spazzola" mi aveva scioccata. Ma a suo modo, è una critica. "Amore 14" è un inno alla superficialità e all'immaturità di storie consumate nei campi di girasoli.
A quattordici anni io leggevo Salinger, Ammaniti e Calvino.

Moccia, fatti un esame di coscienza, e dimmi quanto davvero ti renderebbe felice se tua figlia di diciassette anni venisse a portarti la lieta notizia che si concede in matrimonio a un tuo coetaneo.
Uno scrittore che manda messaggi sbagliati sarà certamente un ottimo sindaco. 

Complimenti Rosello, la prossima volta i vostri amati lucchetti usateli per cucirvi occhi e bocca ed evitate di andare a votare.

Tu che lo hai votato, scusa, ma ti chiamo imbecille.

 8 maggio 2012

1 commenti:

fioly on 10 giugno 2012 alle ore 13:06 ha detto...

scusa ma ti chiamo imbecille... geniale!

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