che mi tormenta da ieri»
La voglia di scappare e di nascondersi in un buco minuscolo e introvabile è altissima. Ormai sono stanca, stanca di dover combattere con le persone, di fare di tutto per venir presa in considerazione. Forse metto troppe energie in battaglie sbagliate. O forse sono le persone che semplicemente non sono quelle giuste. Non si può andare d'accordo con tutti, lo so e lo accetto, ma alcune situazioni sono più particolari di altre e i rapporti vanno coltivati, risolti a parole, non a biglietti.
È davvero possibile arrivare a questo livello di comunicazione? Non siamo un po' grandi per certi comportamenti? Non so, io sono di tante sagge parole su carta, ma temo i veri confronti.
Ho già vissuto esperienze così, con persone che nella mia vita contavano molto, molto di più, e le ho superate tutte. Quelli erano veri problemi, persone che davvero non avrei voluto perdere.
Conosco il gioco e ci so giocare, e bene. Solo non riesco a togliermi dalla testa quale possa essere stata la molla che ha fatto saltare tutto. A quanto pare ci siamo svegliati, dopo tutto questo tempo, e ci siamo resi conto che non era tutto rose e fiori. L'odore del marcio era mascherato da profumi dozzinali e da detersivo per i piatti.
Questo risveglio però non giustifica nulla. Il nostro non vedere al di là del nostro naso, e la capacità di riuscirci solamente quando ci è più comodo, non significa che gli altri non stiano dando del loro meglio.
Recentemente ho imparato che ci vorrebbe una spruzzata di umiltà nella mia vita, e facendo un esame di coscienza ti sono anche venuta incontro.
Ora però te lo scordi che ti permetta di prendere le redini e di spogliarti di ogni responsabilità. È ora per tutti di mettere da parte il vittimismo e di dare a Cesare quel che è di Cesare.
Una mano laverà anche l'altra, ma smetti di credere che quella sporca sia sempre la tua.
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